venerdì 1 novembre 2013


Recensione da fantascienza.com/magazine



Dark City di Vittorio Vandelli

Una vivida descrizione di come potrebbe essere il nostro futuro, se dominato dai media. Nel nuovo romanzo di Vittorio Vandelli, l’uomo vive in immense città e la Terra è divisa in due blocchi mondiali contrapposti.

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Vittorio Vandelli, insegnante e scrittore, ci propone il romanzo Dark City (2013), una sua personale, ma certo non impossibile, visione del mondo come potrebbe evolversi nell'arco di non più di 70/80 anni. Il romanzo è quasi un incubo: racconta come potrebbe essere un futuro non troppo lontano se l'umanità dovesse continuare a percorrere la strada cieca che ha imboccato e che la porterà verso un autoritarismo mediatico.

Esisteranno due blocchi contrapposti. Da una parte il megastato di Euroamerica con le sue immense megalopoli inquinate, dove vige una democrazia che tutto è tranne che vera democrazia, per contro nell'altro blocco, quello degli Emirati Islamici Orientali Uniti, vi sono tutti gli ex stati mussulmani. È uno stato integralista il cui unico scopo è la distruzione dello stato degli "infedeli".

Emiliopolis è una immensa città di Euroamerica. Le autorità hanno notizia di un possibile devastante attacco terroristico e per questo hanno messo in allarme le loro forze dell'ordine, ma in particolare Dick, uno dei loro migliori agenti speciali. Le piste che Dick segue lo porteranno in giro per il mondo, anche dall'altra parte dell'unico confine esistente. Ciò che andrà a scoprire è un terribile segreto che farà di lui un obiettivo da eliminare a ogni costo.


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