lunedì 29 aprile 2013


SELEZIONE DI COMMENTI DEI LETTORI





L’intreccio è interessante, in molti passaggi avvincente, e presenta un protagonista, originale mix di Bond, Marlowe e Indiana Jones, sempre in fuga, impegnato in avventure di diverso spessore, che lo portano a inoltrarsi tanto nel mondo della celluloide che in quello molto più colto dell’arte. 
La parte del romanzo più riflessiva e saggistica, relativa alla realtà, risulta molto più coinvolgente anche se il ritmo è inevitabilmente più  lento. Gli infiniti riferimenti e richiami alla letteratura di genere (noir e poliziesco, ma non soltanto), al cinema e soprattutto all’arte, alla cultura e alla poesia romantica, così come le analisi religiose, politiche, filosofiche e tutto il mondo che sottende al romanzo, il privato del protagonista, la musica, parte fondamentale e vitale del racconto, sono terreno particolarmente adatto a un lettore colto e coinvolto, interessato e consapevole,attento ai continui spunti di riflessione offerti tanto dalla storia in sé che dall’uso di un registro narrativo mai banale. Una volta entrati nell’atmosfera del romanzo diventa difficile smettere di leggere.

Margherita Montipò (docente di letteratura italiana )


(…) The plot is interesting, gripping in many passages, and it has a protagonist, a mix of Bond, Marlowe and Indiana Jones, who is always on the run, engaged in adventures of different prominence that takes him both into the world of cinema and into the much more cultured world of Art. The more reflexive and essayistic parts of the novel, which refers to today’s reality, are more involving, even if the rhythm is inevitably slower. The endless references and links to noir, hard-boiled and other literary genres, to films and, above all, to Art, culture and romantic poetry, are fertile ground for a cultured and involved reader, interested and conscious, who pays attention to the continuous reflective cues offered both by the story itself and by the use of a never banal narrative register. The same reader will appreciate the religious, political, philosophical analyses and all the world that is behind the novel, like the private life of the protagonist, like  music, which is a fundamental vital part of the narrative. Once the reader enters the atmosphere of the novel to stop reading becomes difficult(…)  



Dick, Orwell, Huxley sono tutti presenti in questo godibilissimo romanzo. I richiami ai classici del romanzo distopico di fantascienza sono continui, specialmente nella prima parte della storia: nei "megastati" alla 1984 ci si trova immersi in atmosfere da pecore elettriche finche' il soma non ci trascina nel Mondo Nuovo  e poi di nuovo al cospetto del Grande Fratello con la neo-lingua.
Queste citazioni sono addirittura forse troppo frequenti nella prima parte, che sembra un vero e proprio collage di classici benche' riadattato in maniera ottimale al nostro presente. Chiaramente un lettore meno avvezzo al genere non avvertirà questo "eccesso", quindi si puo' dire che questo difetto sia puramente soggettivo e di conseguenza di scarso peso.
Comica la "globalizzazione all'emiliana", incarnata da Mustafa ma soprattutto da Biccio, che nonostante il futuro ultraglobalizzato non riescono a sbarazzarsi della provincialita' contadina di queste terre, incapaci di adattarsi completamente ai tempi che avanzano, in quel ripetersi della storia proprio dei nostri nonni alle prese col digitale terrestre e una neo-lingua italiana gia' contaminata da decine di termini anglofoni.
Avvincente la storia, classica la conclusione (non si puo' sconfiggere il sistema globalizzato dove in realta' sono tutti d'accordo, o almeno non nell'immediato), ma come affermato alla presentazione ai Giardini Ducali non e' il finale ad essere importante, ma il viaggio che porta Dick alla scoperta di questo mondo nuovo e del suo sottomondo. Dark City mantiene esattamente la struttura dei classici del genere, dove la storia non e' altro che un coinvolgente pretesto per mostrare uno spaccato della societa' che potrebbe essere in un futuro non poi cosi' lontano. E che, essendo purtroppo l'uomo sempre lo stesso, non e' mai troppo diversa da un romanzo all'altro, anche a quasi un secolo di distanza.
                                                                                         Marcello Ventilati (fantasy writer)


Ho letto molto volentieri il suo romanzo di fantascienza, "Dark City". Lei è il nuovo Aldous Huxley. In particolare mi è piaciuto il capitolo 37 in cui si descrive la società materialistica e consumistica di Euroamerica. Attendo con impazienza un altro suo libro.
 Alessia Pinelli




                                                                                                                          da www.ciao.it




I'm in the thick of it, and I like it. I want to read on even if the learned language makes it hard for a foreign reader. I'm waiting for the English version...

Jacqueline Callagher ( teacher of English)

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